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Dalle condizioni del Santo Padre, sino alla conferma ufficiale del regolare svolgimento dei concerti

Tra dubbi e le attese riecco i Queen in Italia

Le dichiarazioni e le polemiche che han preceduto e seguìto la tournée italiana

A POSTERIORI, tutto sembra essere filato lisco, senza troppe ombre come vorrebbero (o avrebbero voluto) i più ostinati detrattori. Ma gli eventi che hanno accompagnato il tanto agognato ritorno dei Queen in Italia (per la prima volta senza il loro istrionico leader Freddie Mercury), vanno ben al di là dell'ordinario. Ripercorriamoli assieme.
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Siamo a fine marzo, le condizioni del Pontefice peggiorano visibilmente e i comunicati che giungono dalla Santa Sede non lasciano troppo spazio alle speranze. Tra le migliaia di fans che da mesi hanno in tasca il biglietto per uno - o più - concerti dei Queen + Paul Rodgers, serpeggiano i primi dubbi, i primi timori. Tournée da rinviare? Da cancellare? Tutto secondo programma? La preoccupazione principale sembra essere la mancanza di notizie ufficiali a riguardo.

1° APRILE - L'aggravarsi delle condizioni di Giovanni Paolo II e l'accrescere dei dubbi e delle tensioni, portano la Barley Arts (che presiede all'organizzazione delle tappe italiane del tour) a rilasciare un conciso comunicato sul proprio sito dove apprendiamo (in sintesi) che:
"I quattro concerti dei Queen con Paul Rodgers in Italia sono confermati, nonostante la sfortunata coincidenza che li vede previsti in giorni in cui il mondo cattolico e la città di Roma sono in ansia per le gravi condizioni di salute di Papa Giovanni Paolo II"
 
- Il comunicato prosegue:
"Con grande rispetto e comprensione per questi accadimenti e per tutte le persone che da questi son state colpite, è impossibile modificare il programma di questo tour dei QUEEN, programmato da mesi, considerando anche che tre date su quattro hanno ottenuto il 'tutto esaurito'".
 
Una prima replica - se tale si può definire - la leggiamo direttamente dal sito di Brian May e non fa altro che citare il comunicato della Barley Arts, con la sola aggiunta del titolo "I Queen "dicono" che le date italiane sono confermate (così riferisce un sito italiano)".
Se possibile, questa comunicazione non ottiene altro che alimentare i dubbi sull'effettivo svolgimento dei concerti nel nostro Paese. Non è una smentita, ma nemmeno una conferma, oltretutto non ci è dato sapere la firma che si nasconde dietro a questo comunicato...Di certo non si tratta di un membro della band (Brian May è solito rispondere direttamente e personalmente attraverso il suo sito, ma non vi è la sua firma in questo comunicato).

2 APRILE: trafiletto apparso sul sito di Brian May:

COMUNICATO UFFICIALE SUI CONCERTI IN ITALIA

È stato chiesto stamani a Jim Beach, manager dei Queen, in che modo le condizioni del Papa condizioneranno le date italiane del tour, e la sua opinione è che gli spettacoli andranno avanti. In ogni caso - per sua stessa ammissione - nessuno sa in che modo si pronuncerà il Governo Italiano, che non ha mai avuto a che fare con nulla di simile negl'ultimi 28 anni...

Poi, nient'altro o quasi. Alle 21:37 dello stesso giorno, muore Papa Giovanni Paolo II. La notizia era ormai nell'aria da tempo. Non vengono rilasciati altri comunicati ufficiali da parte della Barley Arts o sul sito ufficiale dei Queen. Sino a prova contraria i concerti si svolgeranno regolarmente quindi. E così è stato, nonostante le polemiche.
 
4 APRILE: Ecco la sprezzante e decisa opinione del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso:
 
"C'è un problema che mi amareggia molto: è in programma il concerto dei Queen, un gruppo che tra l'altro rappresenta una parte della mia passione. Mi sarei augurato che il concerto venisse annullato per rispetto a quello che è accaduto. Ho fatto tutti gli sforzi possibili con gli organizzatori e mi è stato risposto che il gruppo si rifiuta. Ho fatto di tutto per far sospendere o posticipare la manifestazione, ancora sto cercando di farlo e spero che prevalga l'intelligenza di chi ha organizzato questo avvenimento. Siccome è un avvenimento privato io non ho la facoltà di bloccarlo, a meno che non vi siano ragioni di ordine pubblico. Sto discutendo con le autorità competenti per risolvere questo problema. Se non si dovesse trovare una soluzione auspicabile, se posso esprimere il mio pensiero, si facciano pure il loro concerto e spero che non ci vada nessuno. Oppure, se proprio devono suonare, i Queen suonino musica sacra. Non spostare il concerto è stata una scelta di pessimo gusto"- ha concluso Bertolaso.
 
Palalottomatica, Roma, ore 21. Questo il comunicato di un portavoce della Barley Arts, pochi istanti prima del concerto, che replica in parte alle dichiarazioni di Bertolaso:
 
A nome della Barley Arts, che è la società che ha organizzato questo tour [in Italia], volevo leggere pochissime note, pochissime righe. Al Papa piaceva la musica e non crediamo che la musica dei Queen sia un disturbo. Tuttavia, con grande rispetto e vicinanza al mondo cattolico in questo momento di grave lutto per la morte del Pontefice, non abbiamo diffuso alcuna musica prima del concerto, e vi chiediamo ora un minuto dell'inizio dell stesso. Grazie.
 
Questo stesso comunicato è stato letto prima di ciascuna data italiana - in ordine, a Roma, Milano, Firenze e infine Pesaro. La consueta introduzione con la 13ima traccia di Made In Heaven suonata per intero (la lunghezza è di quasi 23 minuti...) poi seguita dal brano Lose Yourself di Eminem, è stata drasticamente tagliata, prima dell'inizio dei concerti veri e propri.

Nei giorni precedenti, numerosissimi concerti ed eventi sportivi son stati annullati o rimandati (Cammariere a Varese, Meneguzzi a Milano, i Pooh a Vigevano e Patti Smith a Napoli),  persino il mondo del calcio sembra arrendersi questa volta (nonostante la Lega di Serie A & B  in precedenza sembrasse manifestare la volontà di giocare comunque). Pochi i concerti dati comunque per sicuri, tra questi quello di Amedeo Minghi al Teatro Sistina di Roma"per dedicarlo al Santo Padre", e quello di Biagio Antonacci in quel di Trento. 

Il sabato precedente, Antonello Venditti annunciò dal palco di Padova la notizia della morte di Giovanni Paolo II: "Il Papa è andato lassù". Dopo un lunghissimo applauso il cantautore ha chiesto al pubblico se il concerto dovesse continuare e ha ricevuto in risposta un sì corale (tratto da un articolo apparso sul quotidiano "Repubblica").

5 APRILE - Il concerto di Roma è un trionfo, nonostante tutto. Brian May risponde dal suo sito alla lettera di un fan apparso confuso e contrariato all'idea che lo spettacolo dovesse continuare. Ecco la sua risposta, direttamente dal suo sito ufficiale:
 
Devi capire che la musica è la nostra vita. Chiederci di NON suonare musica in un giorno di lutto è come chiederci di non respirare. Sinceramente, spero che quando morirò la gente si sentirà di voler cantare e ballare e fare tutto ciò che gli viene naturale fare. Non penso di essere più importante di chiunque altro, ognuno di noi è solamente una creatura di Dio; la nascita, la vita e la morte sono tra noi ogni giorno. La mia opinione è che tutti dobbiamo agire secondo la nostra coscienza e il nostro credo, sino a quando questi non urtano chiunque altro.
Se ci fosse una legge che ci proibisce di suonare musica in un determinato giorno, in una certa nazione, allora sarebbe un discorso diverso...Uno rispetta le leggi di quel Paese, quando si viene a trovare in quel Paese, ma se la decisione spettasse sempre a noi, decideremmo di suonare in ogni occasione.
 
Posso soltanto dirti che rispetto la tua opinione, così come spero tu possa rispettare la nostra. Il pensiero di deludere quei 9.500 fan dei Queen dopo 20 anni di attese mi sembrava davvero troppo. Come credo tu abbia saputo, c'è stato un minuto di silenzio in rispetto del trapasso del Papa, ed io ho dedicato "Love of my life" a coloro che ci son cari e che son venuti a mancare, per dare un'opportunità al pubblico di analizzare le proprie emozioni e sensazioni, qualunque esse fossero.
Solo un'ultima cosa - sei "amareggiato"? No, non devi esserlo. Hai fatto ciò che hai creduto fosse giusto, così come noi, e pure 9.490 persone circa al concerto hanno fatto ciò che LORO pensavano fosse giusto.
Nessuno si è sentito ferito.Esulta! Se Dio vorrà torneremo a Roma!
 
Con affetto,
Brian

Vedi le scalette ed altre info sui concerti in Italia del 2005

queencrownjewels@gmail.com