UNCUT: Come ti senti a rimpiazzare un uomo che in tanti considerano il più grande
showman della musica rock?
PAUL RODGERS: L’unico modo in cui riesco a pensarci senza sentirmi assolutamente terrorizzato
è che non sto rimpiazzando Freddie. Sono solo in procinto di suonare musica che amo con dei grandi musicisti. Prima che tutti
fossimo d’accordo, ho accettato il fatto che nessuno potrebbe mai sostituire Freddie, ma voi dovete considerare
che in realtà non sono un nuovo membro dei Queen. Sto per fare un tour con loro e se le cose andranno bene ripartiremo da
qui. Abbiamo discusso sull’opportunità di scrivere e registrare nuovi brani assieme, ma prima faremo il tour e vedremo
come vanno le cose. Tutto ciò che stiam facendo al momento è seguire le nostre sensazioni.
Qualche
timore di ritrovarti con le chiappe per terra?
Se mi sentissi come uno preso a noleggio, potrei avvertire
questo timore, ma noi faremo questo tour dividendoci i ruoli alla pari. Si dice che c’è sempre un po’ di paura
di finire col culo per terra. Con I Free, ci son finito parecchie volte, talvolta quasi letteralmente. In questo tour, sono
cosciente che ci saranno persone che si attendono un flop. So anche che ci saranno fan dei Queen che penseranno “Non
sarà lo stesso”. Beh, non stiamo cercando di replicare ciò che I Queen son stati in passato. Sarà diverso. Stiamo per
scoprire insieme quanto sarà diverso.
È giusto
dire che tu e Freddie Mercury siate agli antipodi come vocalist?
Abbiamo
radici molto diverse. Il mio background musicale è molto più grintoso di quello di Freddie. Le mie radici musicali affondano
nella musica soul e blues. Freddie era maggiormente intriso della tradizione da showman, molto appariscente e teatrale. Se
abbiamo qualcosa in comune è forse l’abilità di interagire col pubblico, di farlo cantare. Inoltre i Queen furono l’ultima
grande band dal vivo, e in primo luogo ho sempre pensato a me stesso soprattutto come interprete live, per cui credo che questo
sia un buon punto in comune tra me e lui.
Sicuramente conosci la reputazione trasgressiva dei
Queen…
Sono cosciente
del fatto che i Queen hanno vissuto “alla grande” negli anni ’70 e ’80. L’hanno fatto tutte
le band. Con i Free e i Bad Company ho vissuto tutti gli eccessi. All’epoca è stato divertentissimo, le droghe erano
una scorciatoia verso l’illuminazione, o almeno questo era ciò che pensavamo. Poi però la gente cominciava a morire
e improvvisamente tutto divenne molto drammatico. Un’intera generazione che si sveglia e s’accorge che farsi di
tonnellate di droga non è così figo come pensavamo che fosse. L’alcool e le droghe mi han danneggiato fortemente, soprattutto
nei Bad Company, quando girava parecchia cocaina.