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Intervista: Brian May a KLOS Radio - 6/6

L'intervista è tratta da un programma radiofonico trasmesso da Radio Klos 95.5 in data 5 maggio 2008.
 

[Parte 6/6 in inglese]

JIM LADD: Sono Jim Ladd, siete su KLOS Radio 95.5. Sono ancora in compagnia di Brian May e Cynthia Fox. Tocca a te, Fox.

 

CYNTHIA FOX: Ma scusa, non puoi citare me e Brian May nella stessa frase! Dottor Brian May perdonami, ma siamo così felici che tu sia qui con noi…!  Abbiamo ancora un paio di cosette veloci da chiederti, prima che vada a festeggiare il sesto anniversario di “We Will Rock You”…

 

BRIAN MAY: Sì.

 

CF: … il musical di scena a Londra.

 

BM: Certo.

 

CF: È fantastico, non solo perché è in scena da anni, ma anche perché avete produzioni in varie parti del mondo.

 

BM: Sì, è vero. Credo che al momento sia prodotto in una mezza dozzina di stati.

 

CF: Davvero notevole.

 

BM: È grandioso.  È un progetto cui teniamo, un bimbo in continua crescita [sorride].

 

CF: Sudafrica, Australia, Madrid, Vienna, Zurigo, Toronto…è stato inscenato anche qui!

 

BM: Sì.

 

CF: È una cosa incredibile! Quante volte ti dai dei pizzicotti e pensi “Mio Dio, sono stato io a farlo!”. La tua musica ha emozionato e continua ad emozionare gente da tutto il mondo. Sentono ciò che dici ora e ciò che hai scritto per lo spettacolo. È questo che vorrei sottolineare.

 

BM: È vero, è grandioso. Vado spesso a vederlo ancora oggi, non mi stanca mai. È una cosa meravigliosa, viva, perché si vedono attori diversi ogni notte. Le assenze possono capitare, per cui abbiamo tante “seconde linee”, tanti ragazzi – talvolta esordienti – che alla lunga possono diventare attori di ruolo, se non a Londra magari da qualche altra parte. Crediamo che la promozione all’interno dell’organizzazione abbia un ruolo importante. Sì, ne sono davvero orgoglioso, specie perché l’inizio è stato molto difficile. I critici hanno letteralmente cercato di distruggerci e quasi ci riuscirono. Persino il direttore voleva [sorride] cercò di distruggerci, non mi addentrerò ulteriormente su questi discorsi, ma è stato un inizio davvero duro. Credo che queste cose ti rendano più forte. Ad oggi, due milioni e mezzo di persone hanno seguito lo spettacolo a Londra e TUTTI lo seguono una seconda volta portando con loro gli amici. Alla fine dello spettacolo sono tutti sorridenti e chiassosi. Assisto allo show e vedo la gente alzarsi, pestare i piedi ed applaudire. Questo per me significa molto, credo che il pubblico continuerà a farlo a lungo, dopo che me ne sarò andato.

 

CF: Wow.

 

BM: Sì, credo che questo spettacolo andrà avanti.

 

CF: Lo spettacolo ha le vostre canzoni, ma anche molta ironia, giusto?

 

BM: Sì.

 

CF: Ci sono anche riferimenti all’attualità. I personaggi vivono in un mondo in cui c’è una omogeneità totale…

 

BM: Esattamente.

 

CF: … di culture e di tutti quei piccoli tratti personali che caratterizzano luoghi e popoli. Tutto questo viene spazzato via.

 

BM: Mmh...sì.

 

CF: Così questi personaggi cercano di scoprire e riaccendere la libertà di esprimere la propria individualità.

 

BM: Sì, esattamente.

 

CF: Come ti senti se pensi al pubblico di tutto il mondo che recepisce questo messaggio, lo fa suo e avverte le stesse sensazioni?

 

BM: Sì, anche questo mi rende felice. Sono molto orgoglioso delle musiche (dopotutto il nostro campo è proprio questo), curiamo attentamente questo versante. Sono personalmente in contatto con tutti i musicisti. Facciamo noi le audizioni e le assunzioni. Lavoriamo con tutti loro. Tuttavia, devo dire che la sceneggiatura ha avuto diversi attacchi. Ben Elton sembra essere una preda semplice da attaccare, se sei un giornalista, ma lo spettacolo che ha prodotto credo sia qualcosa di grande e ringraziando Dio il musical non si basa sulla nostra storia, la storia dei Queen. Non è quel genere di musical. È una storia di ragazzi ambientata nel futuro, che credo abbia un messaggio importante da trasmettere, la ricerca di preservare le nostre individualità e le nostre capacità di comunicare piuttosto che esprimere un qualcosa per cui siamo stati programmati. C’è dell’ironia, e di sicuro – sto cercando di pesare le parole – di sicuro va contro tutto ciò che rappresenta la cultura dei vari “Pop Idol” *, dove il fatto che si possa ipoteticamente diventare una star in una notte non è altro che una spietata enfatizzazione. Ci sono anche temi più seri però e… vi ho detto che la sceneggiatura è di Ben Elton, vero?! È famoso in Inghilterra anche per il suo senso dell’umorismo. Da noi fece “Blackadder”.  È una mente straordinaria ed ha scritto molto. Molti libri che hanno tanto da dire. Ha questo modo di farti… La gente che segue questo spettacolo non recepisce solo il concetto di globalizzazione, ma anche lo sforzo dei Queen di conservare la propria individualità, per non essere considerati un mero prodotto commerciale.

 

CF: Sì.

 

BM: Il pubblico può vedere nello show la nostra capacità – o se non altro il nostro tentativo – di percorrere quel filo sottile che passa fra il fare dell’arte fine a sé stessa e fare dell’arte per un pubblico. La sceneggiatura è scritta in modo molto intelligente e sottile e questo per noi è stato un bel vantaggio. La gente talvolta segue questo genere di spettacoli per svagarsi, ma ci sono persone che spesso escono dal teatro avendo appreso qualcosa su ciò che accade oggi nel mondo – ma anche in noi – in un’ottica particolare.

 

CF: È uno spettacolo molto positivo, che celebra la vita. È la festa della vostra musica, al contempo però il pubblico riesce a trarne una grande ispirazione.

 

BM: Sì, e spesso tornano a vederlo perché è uno show che piace. Vedo persone all’uscita ridere e saltare ed è davvero fantastico.

 

CF: Certamente! E come ti senti quando…

 

BM: No, aspetta, devo dire un’ultima cosa. La notte in cui ero lì alla rappresentazione non feci nulla. Non mossi un dito. Restai lì a guardare il pubblico, gli attori, i cantanti, i ballerini, i chitarristi ed i batteristi… Loro han fatto tutto. È stato magico, incredibile.

 

CF: Sì.

 

BM: Scusa…dicevi?

 

CF: Oh sì, dicevo… A volte sembriamo assorbire passivamente  tutto ciò che viene considerato

alla moda – un film ad esempio – ma talvolta scaturiscono messaggi negativi, mentre il vostro spettacolo ne ha uno molto positivo, come dicevo prima. Avete eroine grintose, ci piacciono molto…

 

BM: Le donne sono le protagoniste principali.

 

CF: Bello! La cosa mi piace.

 

BM: Sì!

 

JL: Bene. Lei è un uomo dalle mille risorse, Dott. Brian May!

 

BM: Così sembra [CF ride]. Sì, ed un giorno capirò cosa voglia dire!

 

JL: Sai, credo che sia il momento giusto per essere un uomo “rinascimentale”, perché abbiamo tanti grandi strumenti oggi a disposizione. Non usiamo piume o carta pecora per lavorare. Ci sono tantissimi strumenti, per cui perché non esprimerci seguendo le nostre passioni?

 

BM: È un concetto interessante. Credo che di questi tempi corriamo il rischio di specializzarci troppo, in campo scientifico, musicale e così via. Mi considero una sorta di simbolo di ciò in cui credo e penso sia giusto incoraggiare le persone ad avere molteplici interessi, nella loro vita .

 

JL: Giusto.

 

BM: È così che la vedo.

 

JL: Sai, sei un delle rare persone – forse l’unica che mi venga in mente – che usa sensibilità artistica nell’approccio con la fredda scienza.

 

BM: Hmm grazie! Non sarei riuscito a dirlo in maniera migliore [sorride].

 

JL: Beh, è a verità e…

 

BM: Grazie.

 

JL: …ed è una cosa davvero particolare perché puoi aiutarci a “tradurre” la scienza usando un vocabolario comprensibile a tutti, in questo modo non solo riusciamo a capire, ma possiamo trarne ispirazione.

 

BM: Oh grazie davvero. Beh sì, credo che il sapere in ogni ambito, che si parli di scienza o di arte, è un qualcosa che noi tutti dovremmo condividere. La conoscenza non dovrebbe essere limitata ad un gergo particolare o mistificata più del dovuto. Dovremmo condividere ciò che amiamo. Questo è ciò che vorrei.

Grazie ancora per le tue parole.

 

JL: Credo che questo sia un gran bel messaggio. Miss Fox [applausi] hai qualcos’altro da dire?

 

CF: Solo un ringraziamento a Brian per il tempo trascorso con noi.

 

BM: Grazie a voi.

 

CF: Ci hai onorati della tua presenza, trattando anche argomenti di un certo spessore.

 

JL: È stato bello averti come ospite.

 

BM: Siete delle persone fantastiche e sono felice di esser stato qui con l’adorabile CINDY Fox [CF ridacchia] ed il grande Jim Ladd.

 

CF: Wow.

 

BM: Vi ringrazio davvero.

 

Voce Registrata [CF ride]: “Usi la tua lingua meglio di una zoccola da 20 dollari…”

 

BM: Oh, mi spiace!

 

Yee haw. [applausi].

JL: Brian May e Cynthia Fox [applausi]!

 

JL: KLOS Radio…

VIENE TRASMESSA: “ROCK IT (PRIME JIVE)”

 

JL: Mio Dio. “Rock It”, dei Queen qui su KLOS Radio 95.5. Che piacere è stato avere qui Brian May e Cynthia Fox. Grazie a coloro che hanno chiamato. Spero abbiate gradito. Grazie anche per tutte le immagini ed i commenti su MySpace. Ci fermiamo un attimo. Torneremo qui su KLOS dopo una breve pausa.

 

- FINE -

 

* “Pop Idol” è un famoso reality show dove vari ragazzi gareggiano in sfide di canto dove il vincitore ha spesso possibilità di incidere un album. Anche in Italia esistono o sono esistiti programmi simili (“Popstars”, “X-Factor”, “Amici” ecc…).

< QUINTA PARTE

TRASCRIZIONE IN INGLESE

La trascrizione del testo originale [pubblicato su www,brianmay.com] è a cura di Jen Tunney.
Il testo è tradotto ed adattato da Franco "FairyKing" Lai.
Se volete utilizzarlo nel vostro sito, siete pregati di contattare e citare l'autore e la fonte. Grazie!

queencrownjewels@gmail.com